
Le banche, nel svolgere la propria attività, assumono rilevanti rischi che possono portare la banca a creare valore, ma anche a distruggere valore. In alcuni casi la distruzione del valore può essere così grande che la banca può fallire e negli ultimi anni si sono verificati tanti fallimenti bancari.
Il fallimento di una banca può mettere a rischio anche l’intero sistema economico e finanziario di un paese o più paesi se la banca è molto grande. Oltre al rischio sistemico, ossia il rischio che l’insolvenza o il fallimento di uno o più intermediari determini generalizzati fenomeni d’insolvenza o fallimenti a catena di altri intermediari, il fallimento di una banca può mettere a rischio anche la sopravvivenza di una famiglia, indipendentemente se la banca è grande o piccola.
Prima di parlare del rischio di sopravvivenza di una famiglia dal fallimento della propria banca, facciamo una breve introduzione su come viene tutelato un cliente dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), in caso di fallimento bancario.
La tutela offerta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD)
Quando una banca fallisce i depositi in conto corrente, i depositi vincolati (conti di deposito), i certificati di deposito, i libretti di risparmio e gli assegni circolari godono della garanzia offerta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che garantisce per ciascun correntista fino a un massimo di 100.000 euro depositati, per singola banca, a prescindere dall’appartenenza allo stesso gruppo bancario.
Il rimborso dei depositanti può avvenire solo in caso di liquidazione coatta amministrativa della banca e il rimborso viene effettuato entro sette giorni lavorativi dalla data in cui si producono gli effetti del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa della banca.
Ciò significa che se la banca fallisce non si può avere accesso subito ai propri soldi, ma deve passare un po’ di tempo, giorni, mesi o addirittura anni. Ciò comporta che il tempo di restituzione del denaro da parte del FITD ha un’importanza elevata e non trascurabile, perché può mettere a rischio la sopravvivenza di una famiglia.
Il rischio di sopravvivenza di una famiglia se la propria banca fallisce
La maggior parte delle persone non tiene contanti a casa, deposita tutti i soldi in banca e ha un solo conto corrente o più conti correnti presso la stessa banca.
Se domani la propria banca, per un motivo o per un altro, blocca i conti e le carte, tutte queste persone non riusciranno più a mangiare, a pagare le bollette, a pagare l’affitto o la rata del mutuo, a pagare la benzina o il biglietto del bus, e in pratica non riusciranno a sopravvivere.
Il fallimento di una banca, quindi, può mettere a serio rischio la sopravvivenza dell’intera famiglia se non si sono prese misure adeguate per proteggersi da questo rischio.
Come ridurre il rischio di sopravvivenza se la propria banca fallisce
Ridurre il rischio di sopravvivenza, se la propria banca fallisce, è più facile di quello che può sembrare e non costa niente o quasi niente. Le parole chiavi sono pianificazione finanziaria e diversificazione.
Ogni persona deve la pianificazione finanziaria per ottimizzare e migliorare la propria situazione economica, finanziaria e patrimoniale, ma solo questo non basta, perché è fondamentale anche diversificare sempre.
La diversificazione non si applica solo al portafoglio di investimento, ma ad ogni cosa. Infatti, per ridurre il rischio di sopravvivenza si dive diversificare, aprendo diversi conti correnti, e/o conti deposito in diverse banche e se è possibile anche in diversi paesi UE e extra UE. Certamente questi conti non devono rimanere vuoti, altrimenti non ha senso aprirli.
Grazie alla pianificazione finanziaria si riuscirà a risparmiare e a depositare denaro nei diversi conti correnti e/o conti deposito e tale denaro poi sarà utilizzato in situazioni difficili che può essere il fallimento di una banca o qualsiasi altra cosa.
Molte banche offrono conti correnti gratuiti, quindi non ci saranno spese aggiuntive nel bilancio famigliare, ma in cambio si ridurrà il rischio di sopravvivenza.
Meglio diversificare oggi, aprendo un conto corrente, che un domani non essere in grado di fare la spesa, pagare le bollette e l’affitto solo perché la propria banca è fallita e non si può avere accesso dei propri soldi per diversi mesi.