La classifica dei paesi OCSE sul cuneo fiscale nel 2015

Il lavoro subordinato, conosciuto anche come lavoro dipendente, indica un rapporto di lavoro continuativo, nel quale il lavoratore cede il proprio lavoro ad un datore di lavoro. Il datore di lavoro offre in cambio, una retribuzione monetaria, delle garanzie di continuità e la copertura previdenziale.

Ogni lavoratore dipendente percepisce un salario brutto dal datore di lavoro, dal quale vengono sottratte le imposte e i contributi previdenziali e infine quello che rimane viene definito salario netto. Il sistema fiscale e previdenziale cambia da paese a paese. Questo comporta che anche la tassazione applicata al salario e il peso dei contributi previdenziali cambia e di conseguenza cambia anche il cuneo fiscale.

Cuneo fiscale ed effetti nel benessere, nella crescita e nello sviluppo economico

Il cuneo fiscale è dato dal rapporto fra la somma di tutte le imposte sul lavoro, dirette e indirette, con i contributi previdenziali e il costo del lavoro complessivo. Viene calcolato sia per i lavoratori dipendenti sia per i lavoratori autonomi o liberi professionisti. Nella determinazione del cuneo fiscale vengono considerate sia le imposte a carico del datore di lavoro, sia le imposte a carico del lavoratore dipendente o autonomo o libero professionista.

In linea generale, la riduzione della tassazione sul salario e dei contributi previdenziali, restituisce potere di acquisto ai lavoratori e contemporaneamente abbassa i costi per le imprese. Ciò comporta maggiori consumi da parte delle famiglie e maggiori investimenti da parte delle imprese.

Il contrario avviene se aumenta il cuneo fiscale. Una maggiore tassazione sul salario riduce la capacita di spesa del dipendente e aumenta i costi del fattore lavoro. Ciò si traduce in una caduta dei consumi delle famiglie, una riduzione degli investimenti e di conseguenza una influenza negativa sulla crescita e lo sviluppo economico.

Se, però, lo stato utilizza in modo efficiente ed efficace le entrate derivanti dalla maggiore tassazione dei salari, e lo traduce in maggiori servizi, benefici e maggiore tutela per la comunità, gli effetti del benessere collettivo, nella crescita e sviluppo economico sono positivi. Infatti come vedremo nei dati forniti da OCSE, molti paese nonostante l’incidenza del cuneo fiscale è elevata, registrano una crescita e sviluppo economico e un benessere collettivo maggiore di quello di paesi in cui l’incidenza del cuneo fiscale è più bassa.

Il rank sul cuneo fiscale nei paesi OCSE nel 2015

Secondo i dati statistici, relativi ad un lavoratore dipendente senza figli, forniti dall’OCSE, risulta che 20 paesi hanno un prelievo fiscale sul reddito maggiore della media OCSE che è del 36%. Solo 14 paesi hanno un cuneo fiscale inferiore della media. Questo significa che in media nell’OCSE, il 36% del salario brutto va allo stato e al lavoratore dipendente rimane solo il 64% del reddito brutto.

Il paese con il peso maggiore del cuneo fiscale è Belgio con 55.6% del salario va al fisco. Al secondo e terzo posto troviamo l’Austria e la Germania che hanno quasi lo stesso prelievo complessivo sui salari, rispettivamente 49.4% e 49.3%. Ungheria occupa il terzo posto con un cuneo fiscale del 49%. Al quinto posto troviamo la Francia con una tassazione del 48.4%. L’Italia si trova al sesto posto e molto vicino alla Francia, con una tassazione del 48.2%. Rispetto al settimo posto, dove si trova Finlandia, l’Italia ha una differenza di 4.3%.

Sotto la media dell’OCSE troviamo tutti i paesi anglosassoni, come Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda. Un cuneo fiscale inferiore alla media viene applicato anche in Giappone, Svizzera, Corea del Sud, Islanda, Israele, Polonia, Messico e Cile. In Cile solo il 7% va allo stato come tassazione sul salario.

Infine, ricordiamo che dopo la crisi in quasi in tutti i paesi si è verificato una riduzione delle aliquote fiscali, ossia un calo del cuneo fiscale, per dare ossigeno ai consumi e all’economia. Oggi, le tasse sui salari stanno aumentando, di anno in anno, nella maggior parte dei paesi OCSE e il cuneo fiscale è risalito ai livelli prima della crisi.

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