Non performing loans delle banche in Eurozona

I non performing loans, in italiano prestiti non preformanti, sono crediti per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza che per ammontare dell’esposizione. Nel linguaggio bancario, i non performing loans vengono chiamati anche crediti deteriorati e si distinguono in varie categorie.

Gli intermediari finanziari accantonano delle riserve apposite in proporzione al credito a rischio e alla sua condizione per ovviare a questo genere di rischi. Per la banca, la qualità del portafoglio crediti è importantissima perché influenza molti aspetti della sua normale gestione, in particolare il patrimonio di vigilanza.

Le tipologie dei non performing loans

I non performing loans vengono suddivisi in diverse categorie che variano tra di loro in base alla scadenza, alla difficoltà del debitore a pagare ed in base all’ammontare dell’esposizione. Le categorie dei non performing loans (NPL) sono:

  • Le sofferenze. Le sofferenze sono quei tipi di crediti la cui esigibilità è molto incerta a causa dello stato di insolvenza o anche situazioni simili di insolvenza del debitore non per forza accertata in via giudiziaria.
  • Gli incagli. Gli incagli rappresentano una forma più lieve di crediti deteriorati ma che comunque sono in genere visti come il principio delle sofferenze. Gli incagli infatti sono crediti ritenuti di difficile esigibilità, ma solo in via temporanea. L’incaglio è dovuto da una difficoltà momentanea del debitore e si suppone quindi che tale credito possa essere riscosso in futuro. In una scala del rischio gli incagli si pongono un gradino al di sotto delle sofferenze e richiedono pertanto accantonamenti inferiori nelle riserve contro il rischio.
  • Le esposizioni ristrutturate. Le esposizioni ristrutturate sono quei crediti che hanno subito una modifica delle condizioni contrattuali da parte della banca creditrice dovuta a difficoltà del debitore. Queste esposizioni in genere prevedono un allungamento delle scadenze di pagamento, in modo da permettere al debitore di saldare il debito.
  • Le esposizioni scadute e/o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti sono una categoria in cui confluiscono quei crediti che non risultano inquadrabili nelle categorie precedenti e risultano non onorate da oltre 180 giorni. Per alcuni crediti di questo tipo le disposizioni di Vigilanza fissano in 90 giorni soltanto il termine massimo.

Per sorvegliare il rischio a livello sistemico la Banca d’Italia ha creato la Centrale dei rischi, un archivio nel quale confluiscono le posizioni debitorie di ogni soggetto nei confronti di tutti gli intermediari permettendo per ogni debitore il calcolo della posizione globale di rischio e consentendo ai singoli intermediari di controllare la solvibilità dei clienti.

Procedure per gestire i non performing loans utilizzate dalle banche in Italia

In Italia, il problema principale per le banche è il tasso di copertura dei crediti deteriorati, ma il tempo di recupero dei crediti stessi. Secondo la Banca d’Italia i tempi lunghi, significativamente più lunghi in Italia che all’estero, e le incertezze sugli esiti delle crisi di impresa favoriscono l’accumulazione delle partite deteriorate nei bilanci degli intermediari e si riflettono negativamente sulla capacità da parte delle banche di erogare crediti.

Da uno studio della Banca d’Italia del febbraio 2016 con il nome di “La gestione dei crediti deteriorati: un’indagine presso le maggiori banche italiane” emergono dei dati interessanti.

La maggior parte delle procedure di gestione dei crediti deteriorati dalle banche italiane riguarda le procedure finalizzate alla liquidazione, con quasi il 91% del totale del numero delle posizioni, rispetto a quasi 9% del numero delle posizioni relative alle procedure finalizzate alla ristrutturazione. In termini di importo, il 74% dell’importo dei crediti deteriorati si è cercato di essere recuperato con procedure finalizzate alla liquidazione, rispetto al 26% che si è cercato di essere recuperato con procedure finalizzate alla ristrutturazione.

npl gestione crediti italia

Con riferimento allo stesso studio della Banca d’Italia emerge che l’importo medio dei crediti deteriorati per procedura è di 395.435 Euro nel caso delle procedure finalizzate alla liquidazione e di 1.580.764 Euro nel caso delle procedure finalizzate alla ristrutturazione.

npl importo gestione crediti

Non performing loans delle banche in Eurozona

Secondo i dati forniti dalla Banca mondiale emerge che il paese migliore in Eurozona, dove il rapporto tra crediti deteriorati e crediti totali è il più basso tra i paesi dell’Area Euro, è l’Estonia con un rapporto del 1.2%. Al secondo posto, della classifica dei Bank non performing loans to total gross loans, dei paesi della zona Euro troviamo l’Olanda con un rapporto del 2.9% e al terzo posto l’Austria con un rapporto del 3.5%.

Paese20142015
Estonia1,41,2
Olanda3,12,9
Austria3,53,5
Belgio4,44,0
Lettonia4,64,6
Slovacchia5,35,3
Lituania8,26,7
Spagna8,57,0
Malta9,08,6
Slovenia11,711,5
Portogallo11,912,3
Irlanda20,718,8
Grecia33,834,4
Finlandia
Francia4,2
Germania2,3
Italia17,3
Lussemburgo

La situazione più grave si trova in Grecia, con un rapporto dei crediti deteriorati con il totale dei crediti pari a 34,4%. Anche rispetto al 2014, la situazione è aggravata in Grecia. Anche in Irlanda la situazione è grave, dove il 18,8% dei crediti delle banche e non performing loans. La situazione in Irlanda è in miglioramento rispetto al 204.

Ricordiamo, però, che per alcuni paesi mancano i dati come ad esempio per l’Italia, Germania, Francia mancano i dati per il 2015, invece per Finlandia e Lussemburgo mancano i dati sia per il 2014, sia per il 2015. Per tale motivo la classifica dei paesi in base al rapporto crediti deteriorati con totale crediti non può essere completa.

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