La classifica dei paesi OCSE sui salari nel 2015

Con il termine stipendio o salario si intende il corrispettivo che spetta al lavoratore dipendente per l’attività lavorativa svolta e non solo. Lo stipendio viene pagato agli impiegato o funzionari, invece il salario viene pagato agli operai, braccianti agricoli ecc. Il lavoratore dipendente percepisce una retribuzione, non solo quando svolge il lavoro prestabilito, ma anche in altre situazioni che si verificano come le ferie, i permessi ecc.

In Italia, dal punto di vista legislativo, della retribuzione del lavoratore dipendente si occupa anche la Costituzione. Nell’articolo 36 della Costituzione si stabilisce che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Inoltre, la durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge e l lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

L’articolo 36 della Costituzione sancisce due importanti principi: la proporzionalità e la sufficienza. Nonostante questo articolo, nella realtà, la retribuzione percepita dalla maggior parte dei lavoratori non assicura un’esistenza libera e dignitosa. Le ore lavorative superano quelle stabilite per legge e spesso non vengono pagate neanche le ore in più lavorate.

Come se questo non bastasse, nonostante si svolge lo stesso lavoro, si ha la stessa anzianità e si hanno gli stessi risultati in termini quantitativi e qualitativi, la retribuzione percepita dai lavoratori cambia da lavoratore a lavoratore. Diversi studi empirici hanno mostrato la presenza di discriminazioni nella retribuzione ad esempio per il sesso, la nazionalità ecc. In generale una donna viene pagata meno di un uomo anche per lo stesso lavoro svolto. Le differenze salariale esistono anche fra i paesi.

Quanto guadagnano i lavoratori nei paesi OCSE nel 2015?

Secondo i dati forniti dall’OCSE, relativo alla retribuzione media percepita dai lavoratori dipendenti risulta che in 16 paesi il lavoratore percepisce una retribuzione maggiore della media OCSE e invece in altri 14 un stipendio e/o salario inferiore alla media. La media dei paesi OCSE è di 31.826 Euro all’anno.

Al primo posto della classifica della retribuzione media percepita dai lavoratori dipendenti, troviamo il Lussemburgo con una retribuzione di 50.574 Euro, seguito dagli Stati uniti con 46.980 Euro. Al terzo posto la Svizzera con un retribuzione annua di 46.933 Euro.

La Germani si trova al dodicesimo posto con 36.072 Euro di retribuzione annua. Invece la Francia al quindicesimo posto. In Italia un lavoratore dipendente viene pagato meno che in Germania, meno che in Francia. L’Italia va peggio della media dei paesi OCSE. Un lavoratore italiano prende una retribuzione 28.567 Euro. Anche la Spagna va meglio dell’Italia. Un lavoratore spagnolo percepisce 1.043 Euro all’anno rispetto al lavoratore italiano. Se il confronto viene effettuato con il lavoratore francese, la differenza salariale annua è di 5.002 Euro, invece se si confronto con il lavoratore tedesco la differenza è di 7.505 Euro. Rispetto al primo posto la differenza salariale è veramente enorme 22.008 Euro. Un lavoratore in Lussemburgo viene pagato quasi come 2 lavoratori italiani.

Nel penultimo posto della classifica dei salari nell’OCSE troviamo Estonia con una retribuzione media di 17.283 Euro. L’ultimo posto è occupato da Messico con una retribuzione annuale di 10.565 Euro.

ocse salari italia germania

I dati utilizzati nella nostra analisi sono stati forniti da OCSE. Il confronto dei paesi è effettuato ricorrendo alla retribuzione media annuale. La retribuzione media annuale è stato calcolato dividendo il totale dei salari pagati per i lavori full time dichiarati con il numero dei lavoratori dipendenti.

Per consentire un miglior confronto dei salari medi, i salari sono stati convertiti secondo la Parità di potere d’acquisto (PPA), tenendo i prezzi costanti. I dati sono stati forniti da OCSE e sono relativi al 2014. Alcuni paesi non sono stati inseriti nella classifica perché mancano i dati ufficiali. Vi ricordiamo che per maggiori informazioni potete visitare il sito dell’OCSE.

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