Credito commerciale in Europa nel 2015

Un impresa per coprire il proprio fabbisogno finanziario ricorre a diversi fonti di finanziamento come il prestito bancario, il prestito obbligazionario, l’emissione di azioni, ma oltre a questi ricorre spesso anche ad un’altra via di finanziamento, e cioè il credito commerciale.

Il credito commerciale, ossia il credito al fornitore, consiste in una dilazione di pagamento di 30 – 90 giorni, concessa dall’azienda ad un suo cliente per l’acquisto di un bene o servizio. Lo scopo del fornitore, può essere quello di consolidare le relazioni commerciale, entrate in un nuovo mercato oppure semplicemente perché’ la dilazione di pagamento è la regola per fare business in quel determinato settore. Il credito commerciale è un prestito e come tale ha dei rischi, ma anche dei costi perché il fornitore rinuncia alla propria liquidità.

Il rischio principale è il rischio di credito ed è quindi importate per un fornitore fornirsi con tutte le informazioni necessarie per fare una valutazione approfondita di tale rischio, prima di concedere una dilazione di pagamento. Le aziende più grandi hanno la figura del credit manager che si occupa della gestione dei crediti commerciali, figura che però manca nelle piccole e medie imprese.

La puntualità dei pagamenti di un azienda nel regolare i propri fornitori è un indicatore importante non solo sulla salute economica e finanziaria di tale azienda, ma anche nella capacita di gestire in modo adeguato, corretto e tempestivo tutti i flussi di cassa.

Ogni anno la Cribis B&D realizza lo Studio Pagamenti che analizza la puntualità delle imprese nel regolare i propri fornitori, cioè la puntualità di pagare i crediti commerciali concessi dal fornitore. Lo Studio Pagamenti 2015 ha prese in considerazione diversi paesi europei.

La Danimarca risulta essere il paese più virtuoso con 90.3% delle imprese che pagano in tempo i propri fornitori. Al secondo posto troviamo la Germania, con 74.8%, un dato però nettamente inferiore rispetto alla Danimarca. Al terzo posto troviamo l’Ungheria e al quarto posto la Turchia.

I paesi peggiori risultano essere il Portogallo, il Regno Unito e l’Irlanda con pagamenti sotto il 30%, superati anche dalla Grecia, un paese che sta rischiando il fallimento. Anche la Spagna, un altro paese che sta attraversando una delle peggiori crisi ha fatto meglio della Gran Bretagna, ma anche dell’Italia e della Francia.

L’Italia si trova negli ultimi posti con una percentuale dei pagamenti al 37.6%.I paesi peggiori risultano essere il Portogallo, il Regno Unito e l’Irlanda con pagamenti sotto il 30%, superati anche dalla Grecia, un paese che sta rischiando il fallimento.

Anche la Spagna, un altro paese che sta attraversando una delle peggiori crisi ha fatto meglio della Gran Bretagna, ma anche dell’Italia e della Francia. L’Italia si trova negli ultimi posti con una percentuale dei pagamenti al 37.6%.

I dati sono forniti da Cribis B&D e riguardano il fine 2014.

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